Con l’avvicinarsi della cosiddetta Fase 2, quella che dovrà condurre lentamente al ritorno alla normalità post emergenza Coronavirus, si sta iniziando a parlare concretamente di contact tracing, ossia di tracciamento del contagio.
Secondo quanto stabilito dall’ordinanza del 16 aprile, in Italia sarà l’app Immuni a svolgere questo compito, con un sistema di tracciamento digitale che sarà utile per contenere e contrastare l’emergenza epidemiologica Covid-19, aiutando a identificare individui potenzialmente infetti prima che emergano sintomi e, se condotto in modo sufficientemente rapido, impedendo anche la trasmissione successiva dai casi secondari.
L’app, progettata dalla società Bending Spoons spa, si potrà scaricare e installare su smartphone con sistema operativo iOS o Android. Non sarà obbligatoria e funzionerà grazie all’attivazione del bluetooth (low energy).
Una volta scaricata, l’applicazione creerà un registro dei contatti con informazioni quali il dispositivo con il quale il soggetto è stato in contatto, la distanza e la durata. Qualora il soggetto risulti positivo a seguito di un test, l’operatore medico autorizzato dal cittadino positivo, attraverso l’identificativo anonimo dello stesso, farà un input/messaggio di alert per informare tutti quegli utenti identificati in modo anonimo che sono entrati in contatto con lui.
Immuni registrerà la prossimità tra cellulari delle persone con i quali il soggetto è venuto a contatto tramite dati anonimi, per preservare la privacy della persona affetta da virus. Tali dati rimarranno memorizzati all’interno del cellulare fino all’eventuale diagnosi di contagio.
Il software è stato ritenuto il più idoneo per il tracciamento dei contagi dalla task force ci esperti istituita dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, in accordo con il Ministero della Salute.