Di che cosa parliamo quando diciamo NFT? Dietro a questo acronimo si nascondono i cosiddetti not-fungible token, certificati di proprietà digitali che attestano autenticità e unicità di qualsiasi tipo di file digitale.
Partiamo dalle basi: gli NFT utilizzano una blockchain, in particolare quella della nota criptovaluta Ethereum, per registrare dati e transazioni, generare i token e i codici che approvano la veridicità dell’opera, proprio come i Bitcoin. A differenza di questi, non essendo fungibili come l’Euro, il Dollaro o i bitcoin, non possono essere scambiati come un immobile o un terreno, data la loro unicità.
Proprio grazie alla loro non fungibilità, stanno rivoluzionando il mondo dell’ arte e non solo. Basti pensare che nel 2020 è stato generato un giro di affari pari 12 milioni di Dollari, mentre a metà 2021 queste cifre sono salite vertiginosamente fino ad arrivare a 2,5 miliardi. Non sorprende, quindi, che il noto artista Beeple (Mike Winkelmann) abbia affidato alla famosa casa d’aste Christie’s un collage di 5000 opere in formato Jpeg NFT , una per giorno dal 2007 a oggi, battuto per 69,3 milioni di Dollari.
Questo modo di vedere e vendere opere artistiche, che indubbiamente sta entrando a far parte del controverso mondo dell’arte, non ha suscitato interesse soltanto in artisti e designer: a rimanerne affascinati sono state anche figure come Elon Musk, che ha venduto una canzone techno in NFT (che parla di NFT), e Jack Dorsey, creatore di Twitter che ha venduto il suo primo tweet sul suo social.
L’NFT mania non si limita al mercato dell’arte così come lo conosciamo: alcune delle transazioni più redditizie arrivano dalla vendita di “Collectables”, ovvero collezioni di NFT unici generalmente disegnati in pixelart, e da “Criptopunks” una delle serie più ricercate composta da 10.000 personaggi e ispirata alla scena punk londinese, la cui vendita più alta ha fruttato oltre 5,5 milioni di dollari per un singolo NFT.
Altre grosse società provenienti da differenti settori si stanno avvicinando agli NFT. Tra queste Ubisoft, che ha creato un vero e proprio gioco di calcio online dove occorre acquistare figurine-NFT per progredire, e l’NBA, che ha generato entrate per oltre 250 milioni di dollari vendendo video di azioni di basket come NFT.