Dal ciclismo al podismo (per entrambe le interpretazioni su strada e off-road), dal triathlon agli sport invernali, la società di Parma fotografa, con numeri alla mano, la situazione dello sport amatoriale in Italia, forte della sua posizione di riferimento con la gestione del 50% degli eventi nel Bel Paese.
Non vi è dubbio che il “virus” abbia fortemente influenzato l’organizzazione e la pratica agonistica in modo trasversale su tutte le discipline, ma nel corso del 2021 il ritorno a indossare un pettorale è stato generale in tutte le discipline: dalle 464 manifestazioni organizzate lo scorso anno si è passati a oltre 1.300 eventi agonistici in questo 2021.
Nel dettaglio, vi sono discipline sportive che hanno dimostrato tutta la propria capacità di aggregazione, e questo è il caso delle due ruote: il ciclismo su strada e la mountain bike hanno triplicato la manifestazioni in un anno.
Il fenomeno viene amplificato se osserviamo i finisher delle due discipline: oltre 36.000 ciclisti hanno concluso una granfondo su strada, un numero sei volte superiore a quello del 2020, e altrettanto hanno fatto i partecipanti alle gare di mtb con 17.000 biker presenti nelle classifiche (erano 1.900 nel 2020); se poi si considera il comparto dell’enduro si riscontra un incremento davvero impressionante da 7.706 a 20.915 classificati.
Anche il mondo delle corse su strada ha rilevato una impennata di partecipazione pari a un +60% rispetto al 2020, segno della forte vitalità di un comparto che ha visto nel running una risposta “personale” al post lockdown, soprattutto tenendo in considerazione che nel 2020 sono mancati tutti gli eventi ludico motori che hanno un peso consistente nel mondo running.
La voglia di sport è tipica dei triatleti che non si accontentano di una sola disciplina, ma ne praticano tre, un desiderio che si ritrova nelle gare servite pari a 130 (erano 22 un anno fa).
Sotto il profilo della partecipazione dei generi, si rileva una presenza femminile che nel 2021 è arrivata al 20,57% del totale delle iscrizioni. In particolare, nel nuoto e nella corsa piedi si è registrato un incremento notevole.
Dal punto di vista geografico, il divario tra nord, centro e sud emerge anche dalla provenienza degli atleti con i nord che detiene più della metà degli atleti e solo nel ciclismo viene superato dal centro.
Sul fronte anagrafico alcune discipline si dimostrano attrattive per gli atleti di “mezza età”: nel ciclismo il 27% dei partecipanti è nella fascia 41/50 anni e nel running la stessa categoria di età sale al 33% (contro una media di categoria in tutte le discipline del 30%). Gli sport con la maggior presenza di under 30 sono i multidisciplinari con il 38% di partecipazioni (contro una media di tutte le discipline del 16%) e da questo dato va escluso il triathlon che ha nella fascia 41/50 la maggiore presenza con il 29%. Da segnalare gli sport invernali che sono gli unici ad avere una percentuale a doppia cifra tra gli ultrasessantenni con il 16% di adesioni (contro una media di tutte le discipline del 8%).
Ultimo, ma non certo per importanza, la provenienza degli atleti in questo 2021 pandemico: la media tra tutti gli eventi dice che poco più del 6% è venuto dall’estero con picchi del 26% nel caso di sport invernali. Gli sport del pedale con il 6,54% di stranieri e tutte le discipline della corsa con il 6,13% sono in linea con la media nazionale del 6,34 per cento.
Parallelamente lato media ENDU con i contenuti di ENDUchannel, il canale ha registrato una crescita nel 2021 del 600% raggiungendo le oltre 350.000 visualizzazioni settimanali dei contenuti, con una crescita mese su mese del 20% nell’ultimo periodo.