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Christo e Jeanne – Claude. Projects al Castello di Miradolo dal 15 ottobre 2022 al 16 aprile 2023. Un anno dopo la scomparsa di Christo Vladimirov Javacheff, la Fondazione Cosso dedica a Christo e Jeanne-Claude, la coppia che ha rivoluzionato il concetto di opera dāarte e il suo processo di realizzazione, una mostra Tecniche miste, collages, fotografie e video delle loro opere piĆ¹ famose, insieme ad altri lavori di alcuni artisti che hanno influenzato la loro produzione artistica e il loro pensiero.
Curata da Francesco Poli, Paolo Repetto e Roberto Galimberti, con il coordinamento generale di Paola Eynard, la mostra, realizzata grazie alla collaborazione con la Fondazione Christo e Jeanne-Claude di New York, presenterĆ circa sessanta opere, tra tecniche miste e collages, accompagnate da unāampia sezione fotografica e dalla proiezione dei video che documentano la realizzazione delle monumentali installazioni artistiche.
Le opere in mostra
Da 5.600 Cubicmeteres Package di Documenta IV a Kassel (1968), una struttura gonfiabile in polietilene alta circa 85 metri, a The London Mastaba (2018), lāopera monumentale sul Serpentine Lake di Hyde Park formata da 7.506 barili dipinti ed impilati uno sullāaltro a formare un tronco di piramide galleggiante. Da Valley Curtain (1972) il telo di 380 metri che ha colorato di arancione la vallata di Rifle in Colorado, a The Floating Piers (2016), la passerella di 3 chilometri che nel 2016 ha fatto camminare oltre un milione di persone sulle acque del lago dāIseo. E poi ancora Surrounded Island (1983), che ha circondato undici isole della baia di Biscayne a Miami con una cintura di polipropilene fucsia, Over The River (1992-2017, non realizzata), The Umbrellas (1991), The Gates (2005), il percorso di 30 chilometri di āporticiā che ha attraversato il Central Park di New York, Running Fence (1976), The Pont Neuf Wrapped (1985), lāimballaggio del piĆ¹ antico ponte di Parigi, e lāimpacchettamento del Reichstag di Berlino (1995) con tessuto argentato.
Le altre sezioni
A questo nucleo centrale, si affiancano due ampie sezioni, che intendono creare un ideale confronto tra le opere di artisti differenti e i lavori e il pensiero di Christo e Jeanne-Claude. La prima ĆØ dedicata al Nouveau rĆØalisme, importante movimento parigino del decennio 1960/70, con opere di CĆ©sar, Klein, Spoerri, Rotella, Arman e Raysse, che rappresenta lāincontro di Christo con il mondo e il contesto parigino ed europeo dopo gli studi a Sofia, Praga e Vienna.
La seconda sezione
La seconda sezione pone in relazione i progetti di Christo e Jeanne-Claude, I due artisti hanno sempre rifiutato le etichette e le definizioni del loro lavoro, descrivendo la loro arte piuttosto come environmental art, con il vasto movimento internazionale della Land Art, corrente nata negli Stati Uniti, alla quale si sono affiancate, in ambito europeo e internazionale, molte āesperienze dāarteā che vedono come fulcro della loro riflessione e azione il rapporto dellāuomo con la natura e con il paesaggio: significative e storiche opere di Richard Long, Hamish Fulton, Andy Goldsworthy, Ćlafur ElĆasson, Giuseppe Penone, Germano Olivotto, le fotografie originali di Gianfranco Gorgoni dei “lavori manifesto” della Land Art di Walter De Maria, Robert Smithson, Michael Heizer, Dennis Oppenheim e James Turrell.
Non solo Christo
Lāesposizione sarĆ accompagnata da unāinedita installazione sonora a cura del progetto Avant- derniĆØre pensĆ©e che si svilupperĆ lungo il percorso espositivo. Nelle sale e nel Parco, parallelamente alla mostra, si articolerĆ , come di consueto, il progetto Da un metro in giĆ¹: un percorso didattico per i visitatori di tutte le etĆ per imparare, con gli strumenti del gioco, a osservare le opere d’arte e la realtĆ che ci circonda.
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